martedì 3 agosto 2010

domenica 31 gennaio 2010

martedì 22 dicembre 2009

domenica 6 settembre 2009

Pu: Chaita Leng *

Dolcetti di pastafrolla
un fiasco di vino bianco
Per tutta la città
colori di primavera
il muro del palazzo: salici

Dall'est un vento maligno
disperde i lieti pensieri
la tristezza avviluppa il mio cuore:
per quanti anni resteremo divisi?
E' sbagliato, sbagliato, sbagliato

La primavera è quella di sempre:
siamo noi che siamo invecchiati
tracce di rosso
sul fazzolletto inzuppato

fiori di pesco dispersi
vuoto il padiglione sul lago
sebbene il sollenne giuramento
valga ancora, è difficle credere
a queste lettere eleganti

no no no



-Lu You-

* Da "Poesie cinesi d'amore e di nostalgia" di G. Mancuso GTE Newton, 1995.
Versi tratti da "Parole" o "Ci", "Versi lirici", un genere letterario che sotto la dinastia Song (960-1279) raggiunse il suo apice. Scrivere "Ci" significava scrivere parole da cantare, l'arte di questo periodo riflette molto l'influenza che la Cina ebbe e apprese dai paesi con i quali venne in contatto, maggiormente con l'asia centrale. La musica cinese in questo periodo venne invasa da melodie "straniere", cantate da cortigiane e cantanti professioniste. Al posto del titolo veniva usato la parola Pu per indicare l'aria a cui si riferiva (lal traduzione letterale sarebbe però "registro") con il tempo però le arie musicali che ne erano all'origine furono dimenticate e i Pu divennero semplicemente degli schemi prosaici.
"Ci" è l'unico genere letterario cinese che tratti principalmente il tema dell'amore.

domenica 28 giugno 2009

mercoledì 11 febbraio 2009

mercoledì 13 agosto 2008

Qualcosa si sta schiudendo...è tempo, forse, per noi due di fare la pace, per trovare di nuovo pace.