lunedì 25 febbraio 2008

Il grande inganno...

Quello che mi sembra strano, quello che ancora oggi fatico a capire non è tanto la loro cultura anzi...ma noi, noi occidentali che siamo sempre così pronti a difendere la democrazia, i valori universali, i nostri, sempre pronti ad ereggerci paladini nei confronti dei deficitari e invece in queste occasioni siamo mansueti quasi rapiti dalla poesia, dal romanticismo, che di sentimentale in realtà ha ben poco, i matrimoni combinati in India sono ancora una realtà ma questo non ci riguarda giusto? E quindi che ci importa di una tradizione disumana che non lascia nulla ai sentimenti, ai nostri decantati sentimenti occidentali, all'amore quello con la A maiuscola, quello che ci fa tremare le viscere quando lo incontriamo, quello che ci fa rimanere senza fiato per uno sguardo, il suo e quello di nessun altro, no queste cose non sono importanti per noi l'importante è che ci sia del romanticismo ovunque e in ogni cosa che facciamo, un romanticismo che ci oscura le menti e ci fa parlare di tradizioni...le loro tradizioni, e quindi qualcosa di lecito, di legittimo e permeato di pittoresco: le loro radici.

Come non riconoscere nel termine tradizione tutto questo, ora nel XXI secolo poter essere invece abbagliati dalla tradizione di un altro paese forse perché anche la nostra capacità di discrezione si è affievolita forse perché noi non abbiamo più grandi tradizioni e poi si sa L'India è da sempre il paese della spiritualità e quindi non può venire nulla di male da una cultura così, e invece i matrimoni combinati sono una violazione della libertà personale e a mio avviso della persona, una violazione né più né meno cruenta di qualsiasi altra limitazione alla libertà, sia di parola, di espressione, di movimento, di comunicazione qui anzi si parla di sentimenti, conoscete un delitto peggiore??? Condannare due estranei all'eternità, questo è uno dei più alti delitti contro l'umanità come già la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna delle Nazioni Unite all'articolo16 comma 1 lettere a) e b) dice: "Gli Stati parti, [...], assicurano, in condizioni di parità[...]:
a) lo stesso diritto di contrarre matrimonio;
b) lo stesso diritto di scegliere liberamente il proprio coniuge e di contrarre matrimonio soltanto con libero e pieno consenso;

e come detto da Magdi Allam in suo articolo del 5 settembre 2006 sulla Repubblica mi sembra:
"Per ora solo la Norvegia ha messo fuorilegge il matrimonio combinato. In Belgio e in Gran Bretagna se ne discute in parlamento. In Italia vogliamo almeno prendere atto di questa realtà?" e come non condividere questa riflessione dalla quale bisognerebbe veramente prendere spunto per capire che non si può parlare semplicemente e semplicisticamente di tradizione.

Non chiedetemi di vedere film tematici: Monsoon wedding, Il destino nel nome, non sono film belli, né romantici perché ci portano in India, né perché ci fanno capire le loro radici, no grazie io le loro radici le porto già nel cuore come una cicatrice che ancora dopo anni sanguina e come un animale mai sopito e mai appagato sempre in cerca ancora, si sfama delle mie fibre cardiache riaprendo sempre con voracità la stessa lacrimante ferita.


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